L’ipertensione arteriosa, da tutti chiamata “pressione alta”, è una delle condizioni più diffuse e pericolose a livello globale, e viene spesso chiamata "killer silenzioso" perché l’aumento della pressione non provoca sintomi evidenti fino a quando non causa gravi complicazioni, come malattie cardiache o ictus. Mentre molti sono consapevoli dei fattori di rischio come l’obesità, la dieta scorretta e un pessimo stile di vita, meno noto è il legame tra infiammazione cronica di basso grado e ipertensione.
Il video affronta il tema dell’ipertensione, sfatando alcuni miti e introducendo un approccio innovativo per la gestione della pressione alta, che passa per la misurazione del livello delle citochine infiammatorie nell'organismo.
Se da un lato si è a lungo ritenuto che l’obesità fosse banalmente legata agli stravizi alimentari, come l’assunzione eccessiva di junk food, in realtà è stato dimostrato quanto una condizione infiammatoria di basso grado, insieme a un’alimentazione squilibrata, abbia un ruolo fondamentale nello sviluppo di questa condizione.
Come è noto, e come scriviamo spesso qui su geklab.com, l’alimentazione può avere un ruolo determinante nel prevenire e contrastare gli stati infiammatori e di conseguenza anche le malattie cardiovascolari.
In questo articolo, approfondiremo il ruolo chiave di una corretta alimentazione nel promuovere un cuore sano e resistente.
In questo articolo, esploreremo il ruolo del colesterolo nel funzionamento del nostro corpo, la differenza tra colesterolo buono e colesterolo cattivo, l’inaspettata relazione tra zuccheri e colesterolo e come la dieta e lo stile di vita possano influenzarne i livelli.
La proteina BAFF (in inglese B cell Activating Factor) è nota al mondo scientifico da ben più di dieci anni e numerosi lavori hanno permesso di capire la sua implicazione in numerosi processi così come le possibili relazioni con l'infiammazione anche di tipo alimentare.
Dagli ultimi dati pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità, la situazione di iperalimentazione e di sedentarietà nei bambini italiani rimane grave e merita di essere presa in seria considerazione.
Due specifici marcatori, albumina glicata e metilgliossale, consentono di valutare con precisione la personale condizione infiammatoria legata agli zuccheri.
Prevenire il diabete, individuando predisposizioni genetiche e fattori legati allo stile di vita, può aggiungere significativamente anni di vita sana. Un approccio basato sulla medicina personalizzata è fondamentale per migliorare la qualità della vita e il benessere, consentendo occasionali indulgenze senza sacrificare la salute.