Il colon irritabile, noto anche come IBS o sindrome dell’intestino irritabile, è una condizione comune che affligge un numero significativo di persone in tutto il mondo, indipendentemente dalla dieta e dalle abitudini che vige nel loro paese d’origine. Le stime suggeriscono che tra il 10% e il 15% della popolazione generale potrebbe soffrire di questa condizione, rendendola un problema di salute pubblica di grande rilevanza.
Sintomi del colon irritabile
I sintomi del colon irritabile possono variare notevolmente da persona a persona, ma includono comunemente dolore addominale, gonfiore, cambiamenti nella frequenza o nel tipo di movimento intestinale e la sensazione di non aver completamente svuotato l’intestino. Questi sintomi possono essere molto fastidiosi e possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona.
È importante notare che la gestione dei sintomi attraverso la dieta non significa necessariamente eliminare del tutto certi alimenti, come il latte o il glutine. Questo tipo di approccio può essere inutile e, in alcuni casi, anche pericoloso.
Cause del colon irritabile
Negli ultimi anni, la ricerca ha iniziato a svelare alcuni dei meccanismi che potrebbero essere alla base dei sintomi del colon irritabile. In particolare, è diventato sempre più chiaro che l’infiammazione intestinale può svolgere un ruolo chiave nel determinare l’insorgenza e la gravità dei sintomi. Un intestino infiammato non può svolgere correttamente le sue funzioni, e questo porta a dolore, gonfiore e cambiamenti nella frequenza delle evacuazioni.
L’infiammazione intestinale può essere causata da una serie di fattori. Ad esempio, alcune persone possono avere una reazione alle proteine del latte o una sensibilità al glutine non celiaca. Queste reazioni possono provocare un aumento dell’infiammazione nell’intestino, che a sua volta può portare a tutti i sintomi del colon irritabile.
Strategie efficaci: la dieta di rotazione
La buona notizia è che esistono strategie efficaci per gestire i sintomi del colon irritabile e dell’intestino infiammato. Una di queste strategie riguarda la dieta. È importante notare che gestire i sintomi attraverso la dieta non significa eliminare del tutto certi alimenti, come il latte o il glutine. Questo tipo di approccio può essere inutile e, in alcuni casi, anche pericoloso.
Invece, la chiave per gestire in modo scientifico i sintomi attraverso la nutrizione è l’adozione di una dieta di rotazione personalizzata. Questo tipo di dieta prevede un programma alimentare che consente di identificare il proprio profilo alimentare, e comunque continuare ad assumere gli alimenti da controllare in almeno 7 pasti su 21 nell’arco della settimana, mantenendo un controllo stretto sull’assunzione di questi alimenti in tutti gli altri pasti.
Un modo per conoscere il proprio profilo alimentare è eseguire i nostri test Recaller e PerMè.
Questo approccio non esclude mai alcun alimento, ma guida il paziente a recuperare un rapporto fisiologico e di amicizia con gli alimenti.
I risultati di una ricerca recente pubblicata su Nutrition and Metabolism hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza di una dieta di rotazione nel trattamento della sindrome del colon irritabile. I pazienti che hanno seguito correttamente la dieta per 6 settimane hanno visto il loro “punteggio dei sintomi” ridursi in modo significativo anche quando l’IBS durava da molti anni. Questo punteggio è un modo per quantificare il disagio e il malessere associati alla sindrome del colon irritabile, quindi una riduzione del punteggio indica un miglioramento dei sintomi.
Dieta di rotazione e influenza su Immunoglobuline G
Le Immunoglobuline G (IgG) sono un tipo di anticorpo prodotto dal sistema immunitario. Quando le IgG specifiche per gli alimenti sono elevate, ciò può indicare un consumo eccessivo di certi alimenti, che a sua volta può contribuire all’infiammazione intestinale e ai sintomi del colon irritabile. La ricerca ha mostrato che solo i pazienti che hanno seguito correttamente la loro dieta di rotazione hanno visto calare in modo significativo i valori di IgG specifiche per gli alimenti, che sono poi gli anticorpi alimento-specifici che vengono misurati con i test PerMè e PerMè360.
Questi risultati, documentati su riviste mediche internazionali, suggeriscono che una dieta di rotazione personalizzata rappresenta una buona strategia per gestire i sintomi del colon irritabile e dell’intestino infiammato. Tuttavia, è importante notare che ogni individuo è unico e che ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Pertanto, è fondamentale lavorare con rigore scientifico e approccio personalizzato, anche con l’aiuto di un professionista sanitario, per sviluppare un piano dietetico che sia adatto alle proprie esigenze specifiche.
Inoltre, è importante ricordare che la dieta è solo una parte del puzzle quando si tratta di gestire i sintomi del colon irritabile e dell’intestino infiammato. Altri fattori, come lo stress e l’attività fisica, possono anche svolgere un ruolo importante. Pertanto, un approccio olistico che prende in considerazione tutti questi fattori, può essere il più efficace.
In conclusione, se soffri di sintomi del colon irritabile o di un intestino infiammato, non sei solo.
Queste condizioni sono comuni e possono essere molto fastidiose. Tuttavia, la ricerca sta iniziando a svelare nuovi modi per gestire questi sintomi, e una dieta di rotazione personalizzata potrebbe essere una strategia promettente. Con il giusto supporto e l’aiuto della scienza, è possibile gestire i sintomi del colon irritabile e dell’intestino infiammato e migliorare la propria qualità di vita.
A cura della Redazione Scientifica GEK Lab